Da vedere tra Calusco d'Adda e il Monastero di Valmarina a Bergamo

Approfondimento: 
CALUSCO D’ADDA
Il panorama di Calusco d’Adda si caratterizza per l’interazione fra tracce delle epoche passate e istanze della vita moderna, queste ultime in particolar modo rappresentate dalla Centrale Elettrica Semenza, del 1920, e dallo stabilimento del Cementificio Italcementi, che a lungo si servì della cava del Monte Giglio. Affonda invece le sue radici in epoche remote l’ex Parrocchiale di San Fedele, attualmente sconsacrata, che fu costruita a più riprese fra l’XI e il XVII secolo e tutt’ora conserva alle pareti affreschi di buona fattura. Per ritrovare il volto storico di Calusco dovremo poi addentrarci nella borgata di Torre di Sotto, dove fra edifici di origine medievale spicca la torretta inglobata nella struttura di Villa Colleoni.
Convento dei Frati minori di BACCANELLO
Costruito nel 1604 per iniziativa della famiglia Colleoni, il Convento dei Frati minori è ancor oggi immerso nella calma pace della campagna. Dopo le alterne vicende che portarono all’occupazione austriaca del 1705, alla soppressione dell’ordine e alla conseguente vendita del convento a privati, avvenuta nel 1807, dal 1888 il complesso fi Baccanello fu nuovamente affidato ai francescani e trovò nuova fioritura; dal 1981 è sede del noviziato dei francescani di Lombardia.
SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIII°
La visita a Sotto il Monte ripercorre i luoghi della gioventù di Angelo Giuseppe Roncalli, futuro Papa Giovanni XXIII, qui nato il 25 novembre del 1881. Nella contrada Brusicco si trova la Cascina Palazzo, casa natale del Papa, costituita da ambienti spogli e semplicemente arredati che si affacciano su un’ampia corte porticata. A pochi passi è la quattrocentesca chiesa di Santa Maria Assunta in Brusicco – nella quale il Papa ricevette il battesimo – che alle pareti riporta stralci di affreschi votivi del XVI secolo. Fra gli edifici frequentati dal giovane Roncalli ricordiamo anche la Cascina Colombera, nella quale il Papa abitò dall’età di 12 anni, e la nota residenza di Camaitino, dove l’allora Monsignor Roncalli amava trascorrere le vacanze estive; nella dimora è stato recentemente allestito un museo commemorativo. Con una breve passeggiata si raggiunge invece la cima del colle di San Giovanni, dalla quale si leva la Torre omonima, innalzata come baluardo prima dell’anno Mille e convertita nel XIV secolo in campanile della vecchia Parrocchiale del paese; quest’ultima fu sostituita nel 1904 dalla costruzione di una nuova chiesa, dedicata sempre a San Giovanni Battista.
Sant'Egidio in FONTANELLA
Nelle immediate vicinanze dell’abitato vi sono altri due importanti luoghi di culto: il trecentesco Santuario Madonna delle Caneve, sito ai piedi del Monte Canto, e l’Abbazia di San Egidio in Fontanella, fondata nell’XI secolo da Sant’Alberto di Prezzate sul fianco dello stesso colle; direttamente controllata dal priorato di Cluny, l’abbazia reca intatta l’originaria configurazione romanica, con le absidi percorse da arcate cieche e le tre navate basilicali sobriamente ornate da antiche immagini devozionali.
MAPELLO
Il comune di Mapello si appoggia alle pendici del Monte Canto ed è vigilato dalla mole imponente della Parrocchiale di San Michele Arcangelo, che si erge in posizione di rilievo, sull’area di un antico maniero. Edificata all’inizio del XVIII secolo, in luogo dell’originaria cappella del castello, la chiesa esibisce un prospetto slanciato verticalmente e movimentato da elegante decorazione plastica. All’interno si distinguono il ciclo delle Storie di San Michele, dipinto da Giuseppe Orelli il vecchio, la Crocifissione di Carlo Ceresa e un organo Serassi del 1803. Poco discoste dal centro sono poi la chiesa campestre di San Bartolomeo, risalente al XIV secolo, e la chiesetta della Madonna di Prada, che accoglie il visitatore con il suo eclettico prospetto.
AMBIVERE
Il centro si distribuisce fra due maestose costruzioni sacre: la Parrocchiale ottocentesca di San Zenone e il Santuario della Madonna del Castello che, arroccato in posizione panoramica, pone le sue fondamenta sugli avanzi di un fortilizio medievale. Richiesto a gran voce dagli abitanti di Ambivere, il santuario fu eretto nel XVI secolo come ringraziamento per alcuni miracoli avvenuti in quel luogo ed è preceduto da una scenografica scalinata. Segnaliamo anche la Torre degli Alborghetti, esempio di struttura difensiva tutt’ora in buono stato di conservazione. Prezzate La località è nota per aver dato i natali a Sant’Alberto di Prezzate, fondatore ed abate del monastero di Pontida nell’XI secolo. La visita al quieto centro di pianura si articola in due caratteristiche contrade, entrambe fortificate e vigilate da torretta: Prezzate Superiore, già proprietà del Monastero di Pontida, e Prezzate Sotto, costituito dalla fattoria monastica dello Stallo dei Frati. In posizione mediana fra le due corti si trovano la chiesa vecchia di Sant’Alessandro, edificio absidato che conserva stralci delle antiche murature e stralci di affreschi medievali, e la Parrocchiale novecentesca di Sant’Alessandro, all’interno della quale è collocata una tela del '600 raffigurante la Madonna col Bambino e la devota Teiperga, sorella di Alberto.
San Pietro in Vincoli a BARZANA
La chiesa di San Pietro in Vincoli è considerata una delle più antiche diocesi di Bergamo e, con ogni probabilità, sorge sul posto di un preesistente luogo di culto, forse di origini longobarde. Alla metà del XV secolo le fu annesso un piccolo monastero del quale però, già a partire dal secolo successivo, non si hanno più notizie. Restaurata alla fine del XX secolo, la chiesetta mostra i caratteri tipici dell’architettura romanica: facciata dal profilo a capanna e aula interna a navata unica terminante in abside semicircolare; lungo la superficie esterna, porzioni di muratura seicentesche si alternano a stralci murari più antichi, realizzati in ciottoli di fiume. Sul lato est si stacca invece il corpo della sacrestia, realizzato in epoche più recenti.
BREMBATE DI SOPRA
L’abitato di Brembate, situato nella cosiddetta Isola Bergamasca, è attraversato dalla suggestiva via Tresolzio, che si dipana fra edifici di stampo medievale e notevoli architetture residenziali. Sono fra queste la seicentesca Villa Sommi Picenardi - Brembati, recentemente adibita a struttura assistenziale, e l’antica Villa Terzi, impostata sui resti di fortificazioni medievali, caratterizzata dal bel portale seicentesco e dalla coeva cappella di San Luca. L’edificio più imponente è però la Parrocchiale di Santa Maria Assunta, edificata nel XVIII secolo a lato della chiesa originaria. La facciata di stampo neoclassico è conclusa da tre statue di Anton Maria Pirovano (1773), mentre l’interno è riccamente adorno di stucchi e dorature e custodisce opere dipinte di ambito locale.
La chiesa di San Tomè di ALMENNO SAN BARTOLOMEO
Documento straordinario dell’architettura romanica in Valle Brembana, la rotonda di San Tomè è stata costruita nella prima metà del XII secolo con dedicazione a San Tommaso. L’essenzialità dell’impianto circolare fa di questo monumento un luogo di ascetica bellezza, in grado di evocare l’autentica spiritualità di cui sono intrise le costruzioni sacre del periodo romanico. La struttura, sormontata da tiburio con torretta, è costituita da un involucro di tre corpi cilindrici concentrici, che racchiudono all’interno un ambiente di grande suggestione, ove la circolarità dell’insieme è accentuata dalle gallerie del deambulatorio e del matroneo. Otto alte colonne sorreggono dunque il doppio ordine di arcate, fra le quali i riverberi delle lanterne e i rilessi di luce naturale concorrono a creare un indimenticabile gioco di riflessi e penombre. Sulla superficie muraria esterna, percorsa da lesene e da una cornice di archetti pieni, si apre l’elegante portale strombato, richiamato nelle sue linee dalla soprastante monofora. Il complesso poligonale sporgente sul retro della chiesa, formato dal presbiterio rettangolare e dall’abside semicircolare, fu aggiunto alla fine del secolo; attiguo alla chiesa è poi l’ex convento femminile, della cui esistenza si hanno notizie a partire dal 1203.
ALMENNO SAN SALVATORE
L’ubicazione strategica di Almenno San Salvatore, che si dispiega a ridosso di un importante tracciato romano, allo sbocco della Valle Imagna nella Val Brembana, favorì sin dalle epoche più remote lo sviluppo del centro vallivo, come testimoniano i resti romani dell’imponente Ponte Regina. All’età longobarda risale poi la fondazione in riva al fiume di una Corte Regia, intorno alla quale si venne man mano accrescendo l’abitato di Lemine Inferiore, corrispondente all’attuale parte bassa di Almenno. Santuario della Madonna del Castello Situato nello storico abitato di Lemine Inferiore, il complesso della Madonna del Castello fu costruito nel '500 inglobando l’antica chiesa Plebana, risalente invece al secolo IX; all’interno, fra arredi sacri e strutture di epoca rinascimentale, si apre la più vecchia cripta di tutta la bergamasca, originaria del VII secolo.
San Giorgio in Lemine di ALMENNO SAN SALVATORE
Di configurazione tipicamente romanica è anche la chiesa di San Giorgio in Lemine, meno nota della più celebre rotonda di San Tomè ma altrettanto affascinante, in virtù dello strepitoso ciclo di affreschi che arricchisce l’interno ecclesiale. Edificata nel corso del XII secolo, San Giorgio è un luogo di culto di notevoli proporzioni, realizzato in due distinte fasi di costruzione, come rivela la sovrapposizione di diversi materiali lapidei in facciata e lungo le pareti esterne. La severa facciata a salienti, scandita verticalmente da sottili pilastri, rispecchia l’assetto dell’interno basilicale, a tre navate, alle cui pareti campeggiano preziosi stralci dell’antica decorazione ad affresco. Si tratta di immagini stratificatesi nel corso dei secoli, dall’epoca della prima costruzione fino almeno al XV secolo. I brani più antichi sono quelli dell’abside, con la Maestà e i simboli dei quattro evangelisti, riconducibili ad uno stile romanico bizantineggiante. Seguono dunque gli affreschi tardo-trecenteschi della parete destra, ove si distinguono per la raffinata conduzione pittorica l’immagine della Madonna con il Bambino e Sant’Alessandro e il San Giorgio che uccide il drago, illustrati secondo gli stilemi tipici del gusto gotico internazionale. Di qualche decennio più tardi è invece la scena affollata della Deposizione di Cristo, stretta fra due rappresentazioni della Madonna col Bambino in trono.
Sombreno
La graziosa località deriva da un borgo anticamente fortificato accresciutosi ai piedi di un castello medievale oggi scomparso. L’edificio più imponente è la neoclassica Villa Agliardi, elegante residenza progettata da Leopold Pollack nel 1797; nell’ampio giardino, allestito nei primi decenni dell’Ottocento secondo il gusto romantico dell’epoca, si possono ammirare essenze e piante secolari. Non distante dalla villa si avvia la lunga serie di scalini e cappellette votive che conducono al Santuario di Sombreno, sorto nel corso del Quattrocento sulle rovine del vecchio maniero, di cui lungo la via incontriamo il torrione superstite. Esposto in posizione panoramica, il complesso religioso è costituito dall’antica chiesetta della Natività e dalla solenne chiesa della Madonna Addolorata, ove si ammirano opere dipinte di Carlo Ceresa e Antonio Zanchi e la bella volta ,arricchita da decorazioni in stucco e da affreschi di Pietro Baschenis.
Il Monastero di Valmarina di BERGAMO
Il Monastero di Valmarina si appoggia in una quieta valletta a pochi chilometri da Bergamo. Fin dal 1150 una comunità benedettina femminile si insediò nell’area, dando vita a una prima costruzione monastica; nel giro di pochi secoli, tuttavia, le monache decisero di stabilirsi in città per fondare il Monastero di San Benedetto, tanto che già a partire dal XV secolo il complesso di Valmarina risulta destinato a funzioni agricole. La struttura attuale mostra le consistenti trasformazioni intervenute in seguito al trienno delle soppressioni napoleoniche, ma ciò non impedisce al visitatore di cogliere la suggestione che ancora si respira in questo luogo. In particolare il lato est presenta alcuni resti della primitiva chiesetta romanica, incorporati nello spigolo settentrionale. Il sapiente restauro recentemente realizzato ha inoltre permesso di conservare e valorizzare i locali “canonici” della vita benedettina (chiesa, refettorio, sala del capitolo) e di adattare gli ambienti del corpo principale alla sede del Consorzio Parco dei Colli di Bergamo.