Da Rouen ad Assisi

Prefazione DE
Il pellegrinaggio ad Assisi e Roma dell'arcivescovo Rigaud

DAL PAPA BUONO AL SANTO BUONO
Ipotesi per un pellegrinaggio del terzo millennio
 
Dopo il Natale del 1253 l’Arcivescovo di Rouen, Odo Rigaldus, partì alla volta di Roma dove giunse l'11 marzo dell’anno successivo. Dell’itinerario svolto a cavallo dall’alto prelato e dal suo seguito ci è giunta una sintetica relazione che enumera tutte le tappe, non senza qualche piccolo annotazione cronachistica, come la perigliosa traversata dell’Adda a Trezzo. 
Partendo da quest’antica cronaca di pellegrinaggio e seguendo l’interesse per una tipologia di viaggio legata alla sperimentazione diretta, fisica e mentale, si è individuato un possibile itinerario che attraversa la Lombardia, il Veneto, l’Emilia Romagna le Marche e l’Umbria ed ha come capisaldi Sotto il Monte Giovanni XXIIII (BG) e Assisi (PG). Esso è segnato dall’alternanza di luoghi dedicati a San Giacomo, situati a distanze regolari di circa 12 Km ( o multipli) l’uno dall’altro, che paiono indicare un antico cammino romeo. Nel Medioevo, infatti, la strada era indicata da crocifissi, edicole sacre, cappelle e santuari, insieme a ospizi, spedali e monasteri, che venivano fondati in posizioni particolarmente adatte ai passaggi o dove si richiedeva un particolare soccorso, a distanza di una giornata di cammino o meno. Oltre a segnalare la direzione ai pellegrini, poiché molti non sapevano leggere e non esistevano mappe geografiche vere e proprie, li accompagnavano nel loro percorso spirituale verso la rivelazione divina e la scoperta di sé. Nel caso della via individuata i luoghi di culto si trovano molto vicini, considerando che la media di percorrenza nel Medioevo era di circa 25 Km al giorno.
Il recupero e la valorizzazione del percorso passa per l’approfondimento delle tematiche connesse con l’itinerario specifico, l’individuazione di una certa continuità e crescita culturale nella prosecuzione, il miglioramento delle condizioni del tracciato, l’individuazione di tappe principali e secondarie, la coordinazione di punti di sosta necessari al ristoro ed al pernottamento dei viaggiatori.
Chi si sposta su questo itinerario ha la possibilità di attraversare territori pianeggianti e montuosi, mettendo alla prova la propria resistenza fisica, e transita per città note, ma anche centri minori e poco visitati che soddisfano il desiderio di novità e la voglia di approfondire le radici storiche e sociali locali. Si possono, così, comprendere le ragioni che guidavano gli antichi pellegrini, conoscere gli stili di vita dell’epoca e gli avvenimenti che hanno segnato la storia, confrontare il presente ed il passato dal punto di vista geografico, nonché sperimentare alcune delle difficoltà e delle soddisfazioni provate dai viandanti di allora.